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dilluns, 8 de novembre del 2010

Dante online


                                                        Botticelli,  Mapa de l'Infern. 1480-1495

Entre els nombrosos recursos que es poden trobar en Internet sobre Dante, n’hi ha un que és una autèntica joia: The Dartmouth Dante Project. Aquesta base de dades conté, a més del text íntegre de la Divina Comèdia, més de setanta comentaris complets, vers a vers, d'aquesta obra. Són una mostra de la millor tradició crítica entorn d’aquest poema, des del comentari de Jacopo Alighieri, fill de Dante, publicat el 1332, fins al de Nicola Fosca, del 2003-2007, passant pel de Boccaccio, Momigliano o Sapegno.

Hi podeu cercar qualsevol tercet, o un vers concret, o un cant  complet de la Comèdia i, al mateix temps, llegir els comentaris dels diferents editors. Com a mostra del que us podeu trobar, reproduïsc tot seguit la nota introductòria d’Attilio Momigliano al cant primer de l’Infern:

Il primo canto è il preludio in terra del triplice viaggio. Il preludio non poteva essere che in terra, poiché il pellegrino è ancora vivo; ma il luogo doveva già in qualche modo partecipare dell'oltremondo. Non potremmo senza goffaggine immaginare Dante che parte per il suo viaggio da una contrada storicamente determinata, per esempio, da Firenze. Parte dunque da un luogo indeterminato, già remoto dal consorzio civile e configurato in modo da costituire come il vestibolo del primo regno: la selva selvaggia. Ai margini di questo luogo solitario e tenebroso egli mette, con perfetta verosimiglianza poetica, un viandante smarrito, tre fiere e un'ombra. La trama fantastica di questo preludio è dunque d'una mirabile convenienza e coerenza. E l'immagine della selva dà modo a Dante di drammatizzare e di ambientare suggestivamente il suo stato d'animo.

Ma la qualità del luogo, la selva, è suggerita a Dante dall'intenzione allegorica: questo è il germe che corrode il canto. Poiché esso deve costituire l'impostazione generale del poema, non solo nelle sue apparenze ma anche nelle sue intenzioni, Dante vi intreccia con l'impostazione del viaggio l'impostazione del suo significato. Di qui nascono la quasi continua alternativa fra lettera e simbolo, e quindi le soluzioni di continuità nella poesia: il I canto è il più incertamente concepito dell'Inferno. Cominciato con sicurezza, sembrerebbe voler entrar subito nel fatto; ma poi si svia nell'allegoria, nel programma e nell'intelaiatura generale del poema. Per la sua struttura composita e per il gusto allegoricamente figurativo esso è ancora troppo tiranneggiato dalla tradizione artistica medioevale. Tuttavia gli deriva dal gusto e dallo spirito medioevale la solennità della prima profezia che, quantunque sia uno degli elementi eterogenei del complesso, soggioga la fantasia e la coscienza del lettore.

Sono invece interamente danteschi, e costituiscono gli annunzi della fisonomia poetica della Commedia, il profilo delle due fiere, l'apparizione della prima ombra d'oltretomba, qualche mossa e qualche energica reazione sentimentale del protagonista, che già comincia a delinearsi nella sua incisiva personalità, e il paesaggio oscuro che incornicia dovunque il fondo concettuale di questi 136 versi.
Fin da questo canto la Commedia si presenta come un viaggio; e la selva, con le sue ombre e con gli esseri che vi si aggirano attorno, è già un'introduzione ambientale dell'inferno. Queste sono le sole giustificazioni poetiche di questo proemio e i motivi che lo collegano con le linee artistiche fondamentali del poema. Il complesso manca di sicurezza e, relativamente, di stile. In genere c'è in questo proemio una facilità narrativa che nasconde un'incertezza sostanziale; e la fluidità di certe terzine e di certi nessi è tutt'altro che dantesca. L'escavato, il secco, l'essenzialità della poesia di Dante, l'inventività della parola, la novità della forza sentimentale sono ancora indizi sporadici d'un temperamento d'eccezione; è ben altra cosa la compattezza e la ricchezza narrativa dell'episodio del conte Ugolino.”

Són també molt útils i atractius aquests webs:

The Princeton Dante Project, reprodueix tota l’obra de Dante i ofereix una interessant llista d’enllaços.

El web que més aprofita els recursos multimèdia és The World of Dante: mapes, diagrames, reproduccions de les il·lustracions de la Comèdia des de Botticelli fins  a Dalí, música, etc.

Danteworlds  ofereix un viatge multimèdia per la Divina Comèdia.

En The Divine Comedy Gallery  hi ha gairebé 400 imatges que reprodueixen il·lustracions de diverses edicions de la Divina Comèdia, i també mapes de l’Infern, del Purgatori i del Paradís. 


Miquel Barceló

1 comentari:

  1. Enric! este matí quan has dit en classe lo de la representació de les belles arts no me'n recordava molt bé però sabia que ho havia llegit fa poc en un llibre de mitologia, ho deixe ací:

    Les Muses: ninfes de les aigues, dotades de virtuts profètiques i de la inspiració poètica. Corresponen a cadascuna de les següents belles arts: Urania (astronomia), Clío (historia), Talía (comèdia), Melpómene (tragedia), Terpsícore (drama), Euterpe (flauta), Erató (lírica), Polimnia (pantomima) i Calíope (èpica).

    un bes, mar v.s.

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